Atezolizumab adiuvante rispetto al placebo per i pazienti con carcinoma a cellule renali ad aumentato rischio di recidiva dopo resezione: studio IMmotion010
Lo standard di cura per il carcinoma a cellule renali locoregionale è la chirurgia, ma molti pazienti vanno incontro a recidiva.
L'obiettivo di uno studio è stato quello di determinare se Atezolizumab ( Tecentriq ) nel setting adiuvante, rispetto al placebo, ritardi la recidiva nei pazienti con un aumentato rischio di recidiva dopo la resezione.
IMmotion010 è uno studio randomizzato, in doppio cieco, multicentrico, di fase 3 condotto in 215 Centri in 28 Paesi.
I pazienti eleggibili erano pazienti di età pari o superiore a 18 anni con carcinoma a cellule renali con componente a cellule chiare o sarcomatoide, e aumentato rischio di recidiva.
Dopo nefrectomia con o senza metastasectomia, i pazienti sono stati assegnati in modo casuale a ricevere Atezolizumab 1.200 mg oppure placebo, entrambi per via endovenosa, una volta ogni 3 settimane per 16 cicli o 1 anno.
I fattori di stratificazione erano stadio della malattia ( T2 o T3a versus T3b-c o T4 o N+ vs M1 nessuna evidenza di malattia ), regione geografica ( Nord America escluso il Messico vs resto del mondo ) e lo stato di PD-L1 sulle cellule immunitarie infiltranti il tumore ( espressione inferiore a 1% vs maggiore o uguale a 1% ).
L'endpoint primario era la sopravvivenza libera da malattia valutata dallo sperimentatore nella popolazione intent-to-treat ( ITT ), definita come tutti i pazienti randomizzati, indipendentemente dal fatto che il trattamento in studio fosse stato ricevuto.
La popolazione valutabile per la sicurezza includeva tutti i pazienti assegnati in modo casuale al trattamento che avevano ricevuto qualsiasi quantità del farmaco in studio ( cioè Atezolizumab o placebo ), indipendentemente dal fatto che fosse stata somministrata una dose completa o parziale.
Tra il 2017 e il 2019 sono stati arruolati 778 pazienti; 390 ( 50% ) sono stati assegnati al gruppo Atezolizumab e 388 ( 50% ) al gruppo placebo.
Al cutoff dei dati nel 2022, la durata mediana del follow-up era di 44.7 mesi. La sopravvivenza libera da malattia mediana valutata dallo sperimentatore è stata di 57.2 mesi con Atezolizumab e 49.5 mesi con placebo ( hazard ratio, HR=0.93, P=0.50 ).
Gli eventi avversi di grado 3-4 più comuni sono stati: ipertensione ( 7 pazienti, 2%, che hanno ricevuto Atezolizumab vs 15 pazienti, 4%, che hanno ricevuto placebo ), iperglicemia ( 10, 3%, vs 6, 2% ) e diarrea ( 2, 1%, vs 7, 2% ).
69 pazienti ( 18% ) trattati con Atezolizumab e 46 pazienti ( 12% ) che hanno ricevuto placebo hanno manifestato un evento avverso grave.
Non ci sono stati decessi correlati al trattamento.
Atezolizumab come terapia adiuvante dopo resezione nei pazienti con carcinoma a cellule renali ad aumentato rischio di recidiva, non ha mostrato evidenze di miglioramento degli esiti clinici rispetto al placebo. Questi risultati dello studio non supportano Atezolizumab adiuvante per il trattamento del carcinoma a cellule renali. ( Xagena2022 )
Kumar S et al, Lancet 2022; 400: 1103-1116
Nefro2022 Uro2022 Onco2022 Farma2022
Indietro
Altri articoli
Nivolumab nel carcinoma a cellule renali avanzato: studio di fase 3 randomizzato versus Everolimus CA209025
La sicurezza e l'efficacia di Nivolumab ( Opdivo ) 3 mg/kg come agente singolo per il trattamento del carcinoma a...
Opdivo a base di Nivolumab nel carcinoma a cellule renali: indicazione, posologia e avvertenze
Nivolumab ( Opdivo ) è un anticorpo monoclonale immunoglobulina G4 ( IgG4 ) umano ( HuMAb ), che si lega...
Atezolizumab più Cabozantinib versus Cabozantinib in monoterapia per pazienti con carcinoma a cellule renali dopo progressione con precedente trattamento con inibitori del checkpoint immunitario: studio CONTACT-03
Gli inibitori del checkpoint immunitario rappresentano lo standard di cura per il trattamento di prima linea dei pazienti con carcinoma...
Efficacia e sicurezza di Vorolanib più Everolimus nel carcinoma a cellule renali metastatico: studio CONCEPT
Vorolanib è un potente inibitore della tirosina chinasi ( TKI ) che agisce sul recettore del fattore di crescita dell'endotelio...
Cabozantinib più Nivolumab e Ipilimumab nel carcinoma a cellule renali
L'efficacia e la sicurezza del trattamento con Cabozantinib ( Cabometyx ) in combinazione con Nivolumab ( Opdivo ) e Ipilimumab...
Nivolumab adiuvante più Ipilimumab rispetto a placebo per il carcinoma a cellule renali localizzato dopo nefrectomia: studio CheckMate 914
Un'efficace terapia adiuvante per i pazienti con carcinoma a cellule renali localizzato resecato rappresenta un'esigenza insoddisfatta, con la sorveglianza come...
Malattia di von Hippel-Lindau: sindrome legata a neoplasie benigne e maligne, come gli emangioblastomi della retina, del cervelletto e del midollo spinale, il carcinoma a cellule renali
La malattia di Von Hippel-Lindau ( VHL ) è una sindrome con predisposizione familiare al cancro, legata a neoplasie benigne...
Everolimus adiuvante dopo intervento chirurgico per carcinoma a cellule renali: studio EVEREST
I pazienti sottoposti a resezione del carcinoma a cellule renali sono a rischio di recidiva della malattia. È stata valutata...
Toripalimab più Axitinib versus Sunitinib come trattamento di prima linea per il carcinoma a cellule renali avanzato: studio RENOTORCH
Gli inibitori del checkpoint immunitario in combinazione con gli inibitori della tirosina chinasi sono trattamenti standard per il carcinoma renale...
Nivolumab più Cabozantinib rispetto a Sunitinib nel trattamento di prima linea per il carcinoma a cellule renali avanzato: studio CheckMate 9ER
Nell'analisi primaria di CheckMate 9ER, Nivolumab ( Opdivo ) più Cabozantinib ( Cabometyx ) ha mostrato una sopravvivenza libera da...